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14 Aprile 2023

SECONDA DOMENICA DI PASQUA 16 Aprile 2023


ORARI S. MESSE E AVVISI

16 DOMENICA II di Pasquah.   8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa
17 LUNEDÌh.   8,00 – S. Messa   
18 MARTEDÌh.   8,00 – S. Messa    
19 MERCOLEDÌh.   8,00 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa  
20 GIOVEDÌh.   8,00 – S. Messa  
21 VENERDÌh.   8,00 – S. Messa
h. 15,30 Adorazione Eucaristica  h. 18,30 – S. Messa
22 SABATOh.   8,00 – S. Messa
h. 18,00 – Recita del S. Rosario
h. 18,30 – S. Messa prefestiva
23 DOMENICA III di Pasquah.   8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa

CONFESSIONI: venerdì dalle ore 17,30, prima della S. Messa


Lodate il Signore perché è buono:

perché eterna è la Sua Misericordia.

Egli solo ha compiuto meraviglie:perché eterna è la Sua Misericordi


FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Dall’0melia di Papa Francesco 2022

Oggi il Signore risorto appare ai discepoli e a loro, che l’avevano abbandonato, offre la sua misericordia, mostrando le sue piaghe. Le parole che rivolge loro sono ritmate da un saluto: «Pace a voi!» (Gv 20,19.21.26). Pace a voi! È il saluto del Risorto, che viene incontro a ogni debolezza e sbaglio umano. E’ la divina misericordia in noi. Essa anzitutto dà gioia; poi suscita il perdono; infine consola nella fatica.

La misericordia di Dio dà gioia, una gioia speciale, la gioia di sentirsi perdonati gratuitamente. Quando la sera di Pasqua i discepoli vedono Gesù e si sentono dire per la prima volta pace a voi!, gioiscono (cfr v. 20). Erano chiusi in casa per la paura; ma erano anche chiusi in sé stessi, abbattuti da un senso di fallimento. Erano discepoli che avevano abbandonato il Maestro.

…..In questo clima arriva il primo pace a voi!. I discepoli avrebbero dovuto provare vergogna, e invece gioiscono. Chi li capisce… Perché? Perché quel volto, quel saluto, quelle parole spostano la loro attenzione da sé stessi a Gesù. Infatti «i discepoli gioirono – precisa il testo – al vedere il Signore» (v.20). Vengono distolti da sé stessi e dai propri fallimenti e attirati dai suoi occhi, dove non c’è severità, ma misericordia. Cristo non recrimina sul passato, ma dona loro la benevolenza di sempre. E ciò li rianima, infonde nei loro cuori la pace perduta, li rende uomini nuovi, purificati da un perdono donato senza calcoli, un perdono donato senza meriti. Questa è la gioia di Gesù, la gioia che abbiamo provato anche noi sperimentando il suo perdono. Ci è capitato di assomigliare ai discepoli della Pasqua: dopo una caduta, un peccato, un fallimento. In quei momenti sembra che non ci sia più nulla da fare. Ma proprio lì il Signore fa di tutto per donarci la sua pace: attraverso una Confessione, le parole di una persona che si fa vicina, una consolazione interiore dello Spirito, un avvenimento inaspettato e sorprendente… In vari modi Dio si premura di farci sentire l’abbraccio della sua misericordia, una gioia che nasce dal ricevere “il perdono e la pace”. Sì, quella di Dio è una gioia che nasce dal perdono e lascia la pace. Perché nulla può essere più come prima per chi sperimenta la gioia Questa di Dio! gioia ci cambia.

……Pace a voi!, ripete il Signore quando riappare, otto giorni dopo, ai discepoli, per confermare la fede faticosa di Tommaso. Tommaso vuole vedere e toccare. E il Signore non si scandalizza della sua incredulità, ma gli viene incontro: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani» (v. 27). Non sono parole di sfida, ma di misericordia. Gesù comprende la difficoltà di Tommaso: non lo tratta con durezza e l’apostolo è scosso dentro da tanta benevolenza. Ed è così che da incredulo diventa credente, e fa la confessione di fede più semplice e bella: «Mio Signore e mio Dio!» (v. Perché in Tommaso c’è la storia di ogni credente, di ognuno di noi, di ogni credente: ci sono momenti difficili, in cui sembra che la vita smentisca la fede, in cui siamo in crisi e abbiamo bisogno di toccare e di vedere. Ma, come Tommaso, è proprio qui che riscopriamo il cuore del Signore, la sua misericordia. In queste situazioni Gesù non viene verso di noi in modo trionfante e con prove schiaccianti, non compie miracoli roboanti, ma offre caldi segni di misericordia. Ci consola con lo stesso stile del Vangelo odierno: offrendoci le sue piaghe. Non dimentichiamo questo: davanti ai peccati, al più brutto peccato, nostro o degli altri, c’è sempre la presenza del Signore che offre le sue piaghe. Non dimenticarlo. E nel nostro ministero di confessori, dobbiamo far vedere alla gente che davanti ai suoi peccati ci sono le piaghe del Signore, che sono più potenti del peccato.

E ci fa scoprire anche le piaghe dei fratelli e delle sorelle. Sì, la misericordia di Dio, nelle nostre crisi e nelle nostre fatiche, ci mette spesso in contatto con le sofferenze del prossimo. Pensavamo di essere noi all’apice della sofferenza, al culmine di una situazione difficile, e scopriamo qui, rimanendo in silenzio, che c’è qualcuno che sta passando momenti, periodi peggiori. E, se ci prendiamo cura delle piaghe del prossimo e vi riversiamo misericordia, rinasce in noi una speranza nuova, che consola nella fatica.


FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Domenica 16 aprile

39 ragazzi della nostra parrocchia,

durante la S. Messa delle ore 10,30,

 riceveranno il Sacramento della Cresima