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5 Marzo 2020

Seconda Domenica del Tempo di Quaresima Domenica 8 marzo 2020

Le Sante Messe dal 9 al 15 marzo, potrebbero essere sospese per decreto ministeriale e disposizioni dei vescovi.


Dalle disposizioni delle Chiese del Veneto


Nell’impossibilità di adempiere al precetto festivo, partecipando alla S. Messa, i fedeli dedichino un tempo conveniente all’ascolto della Parola di Dio, alla preghiera e alla carità; possono essere di aiuto anche le celebrazioni trasmesse tramite radio, televisione e in “streaming”, nonché i sussidi offerti dalle diocesi.


Il sacerdote è tenuto a celebrare , ogni giorno, la S. Messa, anche senza la presenza di fedeli. Questa celebrazione sarà anche a suffragio dei defunti per i quali è stata richiesta la memoria, in quel giorno.


Dal Vangelo di Matteo 17,1-9


In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse: “Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè ed una per Elia”. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”.
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “Alzatevi e non temete”. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: “Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti”.


DAL GRANDE NO AL GRANDE SI’ di don Luigi Maria Epicoco


Con il mercoledì delle Ceneri, siamo stati introdotti nel grande tempo della Quaresima. Ogni anno, arrivati a questa tappa, il Vangelo ci ricorda che il punto di partenza di ogni vera conversione è la memoria profonda di chi siamo. Ed è proprio dall’incontro/scontro con i nostri limiti che solitamente cominciamo a farci un’idea un po’ più realistica di noi stessi. In questo senso, i giorni di Quaresima sono giorni di sobrio realismo realizzato attraverso l’astensione da tutto ciò che copre l’esperienza del nostro limite e della nostra debolezza. Da sobri, possiamo davvero dire il nome della nostra povertà, e , proprio a partire da essa, possiamo predisporre il cuore alla Pasqua. Senza la consapevolezza che abbiamo bisogno di essere salvati, nessuno di noi si disporrebbe ad aspettare questa salvezza. Ecco perché, allora, ogni anno iniziamo con l’accendere una luce sulla nostra polvere. E quella polvere non è una sola manciata, ma un intero deserto. E questo deserto, va attraversato, va affrontato. Gesù stesso accetta di essere tentato nel deserto e di sperimentare su di sé cosa significhi incontrare il male, cioè qualcuno che suggerisce interpretazioni e soluzioni sbagliate a problemi giusti che ci portiamo dentro. Infatti è umano avere fame, è umano avere bisogno, è umano desiderare di essere amati, è umano voler
trovare qualcosa che ci renda felici, ma non tutte le risposte sono giuste. Il grande tempo della Quaresima è il tentativo di salvare le domande giuste e di eliminare le risposte sbagliate. E per far questo bisogna saper digiunare, astenersi dalle risposte. Il digiuno e la penitenza non sono forme masochistiche che hanno lo scopo di farci comprare una soluzione, ma sono forme estreme di libertà che ci aiutano a rimettere in careggiata ciò che ormai sembrava perduto. E, percorrendo quel binario, arriveremo dritti a Gerusalemme e, attraverso il Calvario, giungeremo al sepolcro vuoto.

Non si può capire niente della Quaresima senza il racconto del Vangelo delle tentazioni di Gesù.
Questi 40 giorni fanno scuola a ogni cristiano, 40 giorni di digiuno in cui Gesù poi, alla fine, si trova faccia a faccia contro il male. Il male si presenta sempre come qualcosa che vuole addomesticare la nostra libertà, che vuole legare le ali alla nostra gioia, che si mostra come un bene ma, in realtà, ci toglie ciò per cui noi siamo immagine e somiglianza di Dio, cioè la nostra libertà. Ecco perché la Quaresima è un tempo a imitazione di questo Gesù che riesce a saper dire dei no decisivi, perché è un cristiano che impara a dire di no davanti a certe cose che possono addomesticarlo, che possono, in qualche maniera togliergli la libertà. Senza questi no, non siamo neanche capaci di dire il grande sì della Pasqua, il grande sì di un uomo libero, capace di stare dentro la realtà, senza essere asservito dalla realtà. Nella realtà non esistono neutralità; o ci si serve del mondo intorno a noi o il mondo diventa un idolo e quindi noi siamo asserviti al mondo. E noi non vogliamo vivere una vita da servi, una vita da schiavi. Ecco perché la Quaresima è un tempo in cui, scontrandoci con il male, cioè con tutto ciò che mortifica la nostra libertà, impariamo a dire dei no che sono come una
rincorsa che ci permettono poi di fare il grande salto della Pasqua.
Senza questa lotta, senza questo faccia a faccia con il male, senza questo faccia a faccia in cui siamo chiamati a prendere una posizione, allora non capiremo niente di quello che Gesù ci è venuto ad insegnare, perché nella realtà non esiste mai la neutralità, se noi non prendiamo posizione ci siamo già messi contro. “Chi non è con me è contro di me”, dice Gesù e “chi non raccoglie con me disperde”. Allora che questo tempo di Quaresima possa essere un tempo in cui, anche noi, davanti alle nostre tentazioni, alla nostra personale battaglia, impariamo a dire dei no decisivi per poter essere in grado poi di dire il grande sì della Pasqua.


Signore Gesù, La Quaresima è il tempo per stare con te in modo speciale,
seguendoti nel tuo cammino verso Gerusalemme, verso il Golgota,
verso la vittoria finale sulla morte.
Ma sono ancora diviso.
Voglio veramente seguirti ma, allo stesso tempo, vorrei seguire i miei desideri e prestare orecchio a tante voci.


Aiutami a diventare più attento alla tua voce che mi chiama
a scegliere la via stretta verso la vita.
Non vi sono tempi e luoghi senza scelte!


Signore, Gesù, sii con me in ogni momento e in ogni luogo affinché,
quando verrà la Pasqua, io possa gustare con gioia la vita nuova che tu hai preparato per me.