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27 Aprile 2023

IV DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA 30 Aprile 2023


Mese di maggio – Mese mariano

Per tutto il mese di maggio, a partire dal giorno 1 maggio, dal lunedì al venerdì, alle ore 16,00, in chiesa, ci sarà la recita del S. Rosario.


PRIME COMUNIONI

Domenica 14 maggio – alla S. Messa delle ore 10,30


ORARI S. MESSE E AVVISI

30 DOMENICA IVdi Pasquah.   8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa
1 maggio LUNEDÌh.   8,00 – S. Messa
h. 16,00 – Recita del S. Rosario
2 MARTEDÌh.   8,00 – S. Messa
h. 16,00 – Recita del S. Rosario
3 MERCOLEDÌh.   8,00 – S. Messa
h. 16,00 – Recita del S. Rosario
h. 18,30 – S. Messa  
4 GIOVEDÌh.   8,00 – S. Messa
h. 16,00 – Recita del S. Rosario
5 VENERDÌh.   8,00 – S. Messa
h. 15,30 Adorazione e recita del S. Rosario
h. 18,30 – S. Messa
6 SABATOh.   8,00 – S. Messa
h. 18,00 – Recita del S. Rosario
h. 18,30 – S. Messa prefestiva
7 DOMENICA V di Pasquah.   8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa

CONFESSIONI: venerdì dalle ore 17,30, prima della S. Messa


Dal Vangelo secondo Giovanni 10,1-10


In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi di-co:
chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi in-vece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le con-duce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina
davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conosco-no la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa simili-tudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro .Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per ru-bare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’ab-biano in abbondanza».


Gesù, viandante della nostra vita
e mendicante d’amore alla porta del cuore umano,

fa’ che nulla ci sia più dolce
di camminare con te ein te dimorare.
Nelle stagioni della difficoltà e della malattia,
fa’ che la speranza germogli nel nostro cuore

«Felicità e grazia ci saranno compagne»
lungo il viaggio della nostra vita,

non perché più nulla ci accadrà di penoso,
ma perché tutto con te sarà grazia,
vissuto con serenità e pace.


IL PASTORE CHE CHIAMA OGNI PECORA PER NOME

di Padre Ermes Ronchi

Quale pastore conosce per nome le centinaia di pecore del suo gregge e le chiama a sé a una a una? Per Gesù le pecore hanno ciascuna un nome, ognuna è unica, irripetibile; vuole te, così come sei, per quello che sei. E le conduce fuori. Anzi: le spinge fuori. Non un Dio dei recinti ma uno che apre spazi più grandi, pastore di libertà e non di paure. Che spinge a un coraggioso viaggio fuori dagli ovili e dai rifugi, alla scoperta di orizzonti nuovi nella fede, nel pensiero, nella vita. Pecore che non possono tornare sui pascoli di ieri, pena la fame, ma “gregge in uscita”, incamminato, che ha fiducia nel pastore e anche nella storia, nera di ladri e di deserti, ma bianca di sentieri e di sorgenti. Il pastore cammina davanti alle pecore. Non abbiamo un pastore di retroguardie, ma una guida che apre cammini. Non un pastore alle spalle, che grida o agita il bastone, ma uno che precede e convince, con il suo andare tranquillo che la strada è sicura. Le pecore ascoltano la sua voce. E lo seguono. Basta la voce, non servono ordini, perché si fidano e si affidano. Perché lo seguono? Semplice, per vivere, per non morire. Quello che cammina davanti, che pronuncia il nome profondo di ciascuno, non è un ladro di felicità o di libertà: ognuno entrerà, uscirà e troverà pascolo. Troverà futuro. Io sono la porta: non un muro, o un vecchio recinto, dove tutto gira e rigira e torna sui suoi giri. Cristo è porta aperta, buco nella rete, passaggio, transito, per cui va e viene la vita di Dio. «Amo le porte aperte che fanno entrare notti e tempeste, polline e spighe. Libere porte che rischiano l’errore e l’amore. Amo le porte aperte di chi invita a varcare la soglia. Strade per tutti noi. Amo le porte aperte di Dio» (Monastero di San Magno). Sono venuto perché abbiano la vita, in abbondanza. Questo è il Vangelo che mi seduce e mi rigenera ogni volta che l’ascolto: lui è qui per la mia vita piena, abbondante, potente, vita «cento volte tanto» come dirà a Pietro. La prova ultima della bontà della fede cristiana sta nella sua capacità di comunicare vita, umanità piena, futuro; e di creare in noi il desiderio di una vita più grande, vita eterna, di una qualità indistruttibile, dove vivi cose che meritano di non morire mai.


MAGGIO, MESE DI MARIA

Nel mese di maggio, il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria. È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia, in comunità .

Perche’ recitiamo il rosario?“. ( riflessione di don Luigi Maria Epicoco)

 Il rosario non è un favore che facciamo alla Madonna ma è un favore che lei fa a noi. Ci prende in braccio e ci accompagna mistero dopo mistero nella vita di Gesù affinché ci rimanga impresso quello che è successo e noi viviamo allo stesso modo.

La preghiera del rosario non è una preghiera magica. Non dobbiamo vivere nella convinzione che se recitiamo 50 Ave Maria, e 100 rosari al giorno, ci ottiene chissà quale beneficio (li ottiene ed anche immensi ma fatti con amore, umiltà e con il proposito di vivere nella grazia di Dio). La preghiera del Rosario è una devozione efficacissima che ha un effetto gigante sulla conversione dei cuori. Ha un grande valore se recitata nelle famiglie.

La preghiera del rosario è sperimentare il Vangelo per contaminazione. Un pio esercizio che avviene nell’umiltà e nella semplicità. Per pregare il rosario bisogna essere semplici e umili e sono proprio queste categorie di persone che ricevono ogni cosa da Dio. Perchè esse sanno affidarsi a Cristo, sanno semplificare la vita, sanno arrampicarsi in braccio del Signore. Sanno guardare il vangelo lasciando che questo vangelo sia umanizzato da Maria.

Dolce Vergine Maria, ci affidiamo a te
che risplendi sul nostro cammino
come segno di salvezza e di speranza

La contemplazione dei misteri del Rosario, la semplicità di questa preghiera, forse anche la ripetitività di questa preghiera, dovrebbe essere per noi un esercizio profondo di affidamento, di vivere il cristianesimo che ci viene dato attraverso le mani di Maria. E solo per questo dobbiamo ritenere il rosario come preghiera efficace. Maria è l’autostrada che ci porta al cielo, una scorciatoia che ci porta a Cristo.