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11 Gennaio 2024

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 14 Gennaio 2024


Sabato 20 gennaio 2024, alle ore 15,00, presso la parrocchia di S. Domenico Savio, il prof. Enzo Biemmi

terrà un incontro di formazione per le catechiste/i.


ORARI S. MESSE E AVVISI

14 DOMENICAh. 8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa
15 LUNEDÌh.  8,00 – S. Messa
h. 16,00 – Recita del S. Rosario
16 MARTEDÌh. 8,00 – S. Messa
17 MERCOLEDÌh.  8,00 – S. Messa
18 GIOVEDÌh.  8,00 – S. Messa
19 VENERDÌh.  8,00 – S. Messa
h. 15,30 – Adorazione Eucaristica
h. 18,30 – S. Messa
20 SABATOh.  8,00 – S. Messa
h. 18,00 – Recita del S. Rosario
h. 18,30 – S. Messa prefestiva
21 DOMENICAh. 8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa

CONFESSIONI: venerdì dalle ore 17,30, prima della S. Messa


Dal Vangelo secondo Giovanni 1,35-42

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi disce- poli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio!”. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?”. Gli risposero: “Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?”. Disse loro: “Venite e vedrete”.

Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del po-

meriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia” – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa” – che significa Pietro.


O Signore, che hai chiamato ciascuno di noi con amore infinito, come hai chiamato i primi discepoli sulle rive del Giordano, apri il nostro cuore a sentire la tua voce. Come essi hanno risposto con prontezza al tuo invito, fa’ che anche noi possiamo dire con gioia: “Rabbì, dove dimori?” e possiamo rimanere con te, immergendoci nella tua Parola e nella tua grazia.


UN INCONTRO CHE CAMBIA LA VITA

Di Padre Ermes Ronchi

La prima cosa che Gesù chiede non è di aderire ad una dottrina, di osservare i comandamenti o di pregare, ma di rientrare in se stessi, di conoscere il desiderio profondo: che cosa desideri di più dalla vita? Gesù, maestro del desiderio, fa capire che a noi manca qualcosa, che la ricerca nasce da una povertà, da una assenza che arde dentro: che cosa ti manca? Salute, denaro, speranza, tempo per vivere, amore, senso alla vita, le opportunità per dare il meglio di me? Ti manca la pace dentro? Rivolge quella domanda a noi, ricchi di cose, per inse- gnarci desideri più alti delle cose, e a non accontentarci di solo pane, di solo benessere. Tutto intorno a noi grida: accontentati! Invece il Vangelo ripete la beatitudine dimenticata: Beati gli insoddisfatti perché saranno cercatori di te- sori. Beati voi che avete fame e sete, perché diventerete mercanti della perla preziosa…”.Un Vangelo che profuma di libertà, di spazi e cuori aperti: Gio- vanni indica un altro cui guardare, e si ritrae; due discepoli lasciano il vecchio maestro e si mettono in cammino per sentieri sconosciuti dietro a un giovane rabbi di cui ignorano tutto, eccetto una immagine, una metafora folgorante: ecco, l’agnello di Dio! Ecco l’animale dei sacrifici, l’ultimo nato del gregge che viene immolato presso gli altari, ecco l’ultimo ucciso perché nessuno sia più ucciso. Ma nelle parole di Giovanni sta anche la novità assoluta, il capo- volgimento totale del nostro rapporto con Dio. In tutte le religioni il sacrificio consiste nell’offrire qualcosa (un animale, del denaro, una rinuncia…) al Dio per ottenere in cambio il suo favore. Con Gesù questo contratto religioso è svuotato: Dio non chiede più sacrifici, ora è Lui che viene e si fa agnello, vale a dire sacrifica se stesso; Gesù non prende nulla, dona tutto.

Gesù si voltò e disse loro: che cosa cercate? Sono le sue prime parole nel Van- gelo di Giovanni. Le prime parole del Risorto saranno del tutto simili: Donna, chi cerchi?

Cosa cercate? Chi cerchi? Due domande, un unico verbo, dove troviamo la de- finizione stessa dell’uomo: l’uomo è un essere di ricerca, con un punto di do- manda piantato nel cuore, cercatore mai arreso. La Parola di Dio ci educa alla

fede attraverso le domande del cuore. «Prima di correre a cercare risposte vivi bene le tue domande» (Rilke).

Scrive san Giovanni Crisostomo: «trova la chiave del cuore. Questa chiave, lo vedrai, apre anche la porta del Regno». Maestro, dove dimori? La richiesta di una casa, di un luogo dove sentirsi tranquilli, al sicuro. La risposta di Gesù ad ogni discepolo è sempre: vieni e vedrai. Vedrai che il mio cuore è a casa solo accanto al tuo.

Proviamo a pensare pensare alla nostra vita: qual è il Giovannni Battista che, un giorno, ha attirato le nostre vite, ci ha attratto, ha suscitato in noi desideri di vita, di rinnovamento? Immaginiamo di essere davanti a lui, in questo mo- mento. Portiamo alla nostra mente il ricordo di come lui ci ha indicato Gesù. Come ci ha fatto intravedere che, al di là di lui, oltre a lui, c’era qualcuno di più grande…Ripensiamo ora a quel momento in cui abbiamo incontrato Gesù, Dio nella nostra vita.


Che cosa cercate? Ecco la domanda che tu rivolgi ai due che ti seguono. E oggi, Signore Gesù, la rivolgi a me. Guardandomi con affetto, mi chiedi:

Cosa desideri? Chi cerchi?

Così accorciando le distanze, subito mi metti a mio agio di poterti esprimere i desideri che porto in cuore.

Sì, buon Maestro, ho bisogno di capire un significato diverso o più vero per questa mia vita. Non mi basta ciò che sono, non bastano le molte cose umane, pur belle; esse non aprono il cuore al futuro, né hanno la capacità di dare con- forto.

Capisco che dovrei cercarti perché sei il Figlio del Dio benedetto, l’Agnello in- nocente che prende su di sé i peccati del mondo, e si offre per espiarli.

Ma solo la tua presenza paziente e amica mi aiuterà ad esserti discepolo, desi- deroso di abitare dove tu abiti.

Solo tu sei capace di ristabilire i rapporti di pace con Dio e fra noi.