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27 Dicembre 2023

Domenica 31 dicembre 2023


ORARI S. MESSE E AVVISI

31 DOMENICA Santa Famigliah. 8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
1 Gennaio LUNEDÌ Maria Madre di Dioh. 8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
2 MARTEDÌh. 8,00 – S. Messa
3 MERCOLEDÌh.  8,00 – S. Messa
4 GIOVEDÌh.  8,00 – S. Messa
5 VENERDÌh.  8,00 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa prefestiva
6 SABATO Epifaniah. 8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
7 DOMENICA Battesimo del Signoreh. 8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa

La Santa Messa delle ore 18,30, di venerdì 5 gennaio, sarà animata dal coro del Gruppo Alpini di San Massimo


Dal Vangelo secondo Luca 2, 22-40

Quando furono compiuti i giorni della loro purifica- zione rituale, Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: “Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore” – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusa- lemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spi-

rito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spi- rito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:“Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola ,perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Si- meone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”. C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.


RISCOPRIRE LO STUPORE DI ADORARE IL SIGNORE

Angelus dell’Epifania 2022 di Papa Francesco

Oggi, solennità dell’Epifania, contempliamo l’episodio dei magi. Essi affrontano un viaggio lungo e faticoso per andare ad adorare «il re dei Giudei» Sono guidati dal segno prodigioso di una stella, e quando final- mente arrivano alla meta, anziché trovare qualcosa di grandioso, vedono un bimbo con la mamma. Eppure non si scandalizzano, non rimangono delusi. Non si lamentano. Cosa fanno? Si prostrano.

Pensiamo a questi sapienti venuti da lontano, ricchi, colti, conosciuti, che si prostrano, cioè si chinano a terra per adorare un bambino! Sembra una contraddizione. Sorprende un gesto tanto umile compiuto da uomini così illustri. Prostrarsi davanti a un’autorità potenza al tempo. E anche oggi non sarebbe strano. Ma davanti al Bambino di Betlemme non è semplice. Non è facile adorare questo Dio, la cui divinità rimane nasco- sta e non appare trionfante. Vuol dire accogliere la grandezza di Dio, che si manifesta nella piccolezza: questo è il messaggio. I magi si abbassano di fronte all’inaudita logica di Dio, accolgono il Signore non come lo immaginavano, ma così com’è, piccolo e povero. La loro prostrazione è il segno di chi mette da parte le proprie idee e fa spazio a Dio. Ci vuole umiltà per fare questo. Non si dice solo che i magi adorarono, sottolinea che si prostrarono e adorarono. Cogliamo questa indicazione: l’adora- zione va insieme alla prostrazione. Compiendo questo gesto, i magi di- mostrano di accogliere con umiltà Colui che si presenta nell’umiltà. Ed è così che si aprono all’adorazione di Dio. Gli scrigni che aprono sono immagine del loro cuore aperto: la loro vera ricchezza non consiste nella fama, nel successo, ma nell’umiltà, nel loro ritenersi bisognosi di sal- vezza. E così è l’esempio che ci danno i magi, oggi.

Se al centro di tutto rimaniamo sempre noi con le nostre idee e presu- miamo di vantare qualcosa davanti a Dio, non lo incontreremo mai fino in fondo, non arriveremo ad adorarlo. Se non cadono le nostre pretese, le vanità, i puntigli, le corse per primeggiare, ci capiterà di adorare pure qualcuno o qualcosa nella vita, ma non sarà il Signore! Se invece abban- doniamo la nostra pretesa di autosufficienza, se ci facciamo piccoli den- tro, allora riscopriremo lo stupore di adorare Gesù. Perché l’adorazione passa attraverso l’umiltà del cuore: chi ha la smania dei sorpassi, non si accorge della presenza del Signore. Gesù passa accanto e viene ignorato, come accadde a tanti in quel tempo, ma non ai magi.

Guardando a loro, oggi ci chiediamo: come va la mia umiltà? Sono con- vinto che l’orgoglio impedisce il mio progresso spirituale? Quell’orgo- glio, manifesto o nascosto, che sempre copre lo slancio verso Dio. Lavoro sulla mia docilità, per essere disponibile a Dio e agli altri, oppure sono sempre centrato su di me, sulle mie pretese, con quell’egoismo nascosto che è la superbia? So accantonare il mio punto di vista per abbracciare quello di Dio e degli altri? E infine: prego e adoro solo quando ho bisogno di qualcosa, oppure lo faccio con costanza perché credo di avere sempre bisogno di Gesù? I magi hanno incominciato la strada guardando una stella e trovarono Gesù. Hanno camminato tanto. Oggi possiamo prendere questo consiglio: guarda la stella e cammina. Non smettete mai di cam- minare, ma non tralasciate di guardare la stella. Questo è il consiglio di oggi, forte: guarda la stella e cammina, guarda la stella e cammina.

La Vergine Maria, serva del Signore, ci insegni a riscoprire il bisogno vitale dell’umiltà e il gusto vivo dell’adorazione. Ci insegni a guardare la stella e a camminare.