Close

7 Gennaio 2022

Battesimo del Signore Domenica 9 Gennaio 2022

ORARI S. MESSE E AVVISI

9 DOMENICA
Battesimo del Signore
h.   8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa – Per la comunità parrocchiale
h. 18,30 – S. Messa
10 LUNEDI’h.   8,00 – S. Messa
11 MARTEDI’h.   8,00 – S. Messa
12 MERCOLEDI’h.   8,00 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa
13 GIOVEDI’h.   8,00 – S. Messa
14 VENERDI’h.   8,00 – S. Messa
h. 15,30 – Adorazione Eucaristica
h. 18,30 – S. Messa
15 SABATOh.   8,00 – S. Messa
h. 18,30 – S. Messa prefestiva
16 DOMENICAh.   8,30 – S. Messa
h. 10,30 – S. Messa – Per la comunità parrocchiale
h. 18,30 – S. Messa

CONFESSIONI: il venerdì dalle ore 17,30, prima della S. Messa

Da lunedì 10 gennaio, riprendono gli incontri di catechismo
per i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie

I volontari ringraziano per le offerte a favore dei detenuti.

Dal Vangelo di Luca 3,15-16.21-22

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Gio- vanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovan- ni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei san- dali. Egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco”.

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese so- pra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.

la Preghiera di Roberto Laurita

Sì, al fiume Giordano, da Giovanni il Battista, il mistero dell’incarnazione, Gesù,
ci appare in una luce nuova
e noi comprendiamo perché ti sei fatto uomo, qual è la missione che il Padre ti ha affidato.
Tu ti mescoli alla folla dei peccatori, tu che non hai commesso peccato, perché la tua relazione con il Padre
è nutrita solo di amore e di obbedienza. Tu vuoi condividere, però,
la nostra fragilità, il nostro bisogno di guarigione e di misericordia.
Per questo, infatti, sei venuto:
non per giudicare o per condannare, ma per rialzare e per trasmettere
la fiducia e la forza che vengono da Dio. Non sei solo nel compiere quest’opera

al Giordano anche il Padre e lo Spirito si sono dati appuntamento.
Lo Spirito discende su di te,
abita in modo stabile la tua esistenza, perché tu possa offrire sempre
un amore colmo di tenerezza,
un perdono che non conosce limiti,
una luce che rischiara anche gli anfratti più reconditi e oscuri dell’anima.
il Padre riconosce in te
il Figlio amato, disposto a soffrire pur di andare fino in fondo
per manifestare un Dio totalmente altro: un Dio che ci visita nella povertà
e ci accosta nella mitezza e nella benevolenza, un Dio che tende la mano e ci salva.

Ti amo e mi fido

di don Luigi Maria Epicòco

C’è un salto temporale lunghissimo che separa il Natale dalla giornata sulle sponde del fiume Giordano descritta nel vangelo. Eppure questi due eventi separati da una trentina d’anni sono strettamente collegati tra di loro. Questo collegamento è nella rivelazione pubblica che dal cie- lo discende su Gesù mentre è battezzato in quelle acque come un peccatore qualunque.

E’ li che inizia la sua salita verso Gerusalemme, verso il calvario, verso la croce. E’ proprio da quelle acque sporche dei peccati di tutti coloro che si erano fatti battezzare da Giovanni il Bat- tista che Gesù inizia il suo ministero pubblico. Ma egli ha qualcosa che lo rende diverso da tut- ti. Egli ha addosso un segreto che col tempo sarà compreso da tutto il mondo. E questo segreto non è un super potere, né un ragionamento convincente, né un miracolo sensazionale da lasciar tutti a bocca aperta. Questo segreto è nelle parole del Padre: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Gesù è forte perché si sente amato.

La forza di Gesù sta nel fatto che il Padre lo ama, si fida di Lui. Non basta che Egli ami se stes- so, che sia intelligente, che abbia una buona salute, che sappia cosa fare anche nelle situazioni più difficili. L’unica cosa che farà rimanere Gesù protagonista della sua storia è questo Amore del Padre che si sente addosso. Senza l’amore non riusciamo nemmeno ad alzarci dal letto la mattina. Se non ci sentiamo amati tutto diventa pesante, impossibile, impraticabile, grigio, tri- ste. L’amore è quella “benzina” che alimenta il viaggio della nostra vita.

E questo Amore è contemporaneamente verticale ed orizzontale. Orizzontale perchè questo amore è fatto da chi ci sta intorno, da chi vive e condivide con noi la nostra vita. Ma è anche e sopratutto verticale perchè viene direttamente da Dio e passa attraverso quella vita concreta ma così trasparente che è la vita spirituale. Se dalla preghiera, dai sacramenti, dalla messa, dalla lettura della parola di Dio, dall’adorazione, e da ogni altra cosa che riguarda la nostra fede noi non usciamo con addosso questo amore, allora c’è qualcosa che non funziona. L’amore non ti coccola sempre.

Chi ti ama a volte ti consola, a volte ti rimprovera, a volte ti aiuta, a volte ti corregge, ma certa- mente non ti lascia mai veramente solo. E anche quando senti di esserlo, il solo ricordo ti da la forza di osare comunque (come capitò a Gesù nel Getsemani e sulla croce). Ma il vero proble- ma sta nel trovare veramente questo amore. Per sentirsi amati bisogna fondamentalmente ama- re. Solo in questo dare, pian piano cominciamo anche a ricevere. Se aspettiamo di ricevere per poi dare, passeremo tutta la vita a mollo nelle acque del Giordano.

Se vuoi ricevere qualcosa devi darla per primo. Questa consuetudine, questa “buona abitudi- ne”, che i filosofi chiamavano “virtù” (forza), è l’inizio del sentirsi davvero amati. Gesù dà tut- to se stesso, per questo cresce in Lui il sentirsi una sola cosa con il Padre. E questo sentirsi una sola cosa con il Padre diventa anche il motivo per continuare a dare totalmente se stesso.

L’amore di Dio, grembo che nutre, riscalda e protegge

di Padre Ermes Ronchi

Un racconto d’ acque, come tante scene di salvezza della Bibbia, come la stessa origine del mondo, scritta con immagini d’acqua: in principio lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque (Gen 1,2), una grande colomba in cova su di un mare gonfio di vita inespressa. Come il creato, anche l’esistenza ha inizio nelle acque del grembo materno.

Il rito del Battesimo porta impresso questo sigillo primordiale di nascite e di rinascite: l’immer- sione nell’acqua avvia nell’uomo una nuova nascita. Lo vediamo al Giordano: venne una voce dal cielo e disse «Tu sei il Figlio mio, l’amato». Anche al nostro Battesimo Dio ha sussurrato: Tu sei il mio figlio, quello che io amo! Parole in cui ho ricevuto il mio nome «Figlio»; in cui è la mia nascita da una sorgente di cielo.

«In te ho posto il mio compiacimento». Un termine inusuale, ma nella cui radice vibra un senti- mento ben noto: gioia, soddisfazione, piacere; e che contiene una dichiarazione impegnativa di Dio su di noi: prima che tu faccia qualsiasi cosa, così come sei, per quello sei, tu mi piaci e mi dai gioia. Prima che io risponda, prima che io sia buono, senz’altro motivo che la sua gratuità, Dio ripete ad ognuno: tu mi fai felice. Dio dice «sì» a me, prima che io dica «sì» a Lui: questa è «la grazia di Dio».

Gesù fu battezzato e uscendo dall’acqua vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. Noto la bellezza del particolare: si squarciano i cieli, come per un amo- re incontenibile; si lacerano, si strappano sotto la pressione di Dio, sotto l’urgenza di Adamo. Si spalancano come le braccia dell’amata per l’amato.

Da questo cielo aperto viene come colomba la vita di Dio. Si posa su di te, ti avvolge, entra in te, a poco a poco ti modella, ti trasforma pensieri, affetti, speranze secondo la legge dolce, esi- gente, rasserenante del vero amore.

Il termine greco battesimo significa immersione; battezzato è l’immerso in Dio. Ma ciò che è accaduto un giorno, in quel rito lontano, continua ad accadere in ogni nostro giorno: in questo momento, in ognuno dei nostri momenti siamo immersi in Dio come dentro il nostro ambiente vitale, dentro una sorgente che non viene meno, un grembo che nutre, riscalda e protegge. E fa nascere. C’è un Battesimo che ricevo adesso, un Battesimo esistenziale, quotidiano, nel quale io continuo a nascere, ad essere generato da Dio: «chi ama è generato da Dio e conosce Dio» (1 Gv 4,7) al presente, adesso. Amare fa nascere, rimette in moto il motore della vita.

Battezzato, cioè immerso in un amore, nasci nuovo e diverso, nasci con il respiro del cielo.

O Padre,

che nel battesimo del Giordano con l’autorità della tua voce e la discesa dello Spirito

ci hai presentato solennemente il Signore Gesù come l’Unigenito che tu ami, dona a chi, rigenerato dall’acqua e dallo Spirito, è diventato tuo figlio,

di vivere senza smarrimenti secondo il tuo disegno di amore. Amen.