Close

7 Febbraio 2020

Quinta Domenica del Tempo ordinario Domenica 9 Febbraio 2020

Dal Vangelo di Matteo, 15,13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si
accende una lampada per metterla sotto il moggio,ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”.


La fede rende “saporosa” la vita di Paola Bignardi

A volte si incontrano persone a proposito delle quali viene da dire: “Che vita insipida!”. Spesso è gente che vive senza slancio, senza scelte che diano una fisionomia, che facciano percepire che in quel modo di comportarsi vi è una meta, un obiettivo. All’estremo opposto, vi sono persone che sembrano
interessanti e realizzate perché si danno da fare, hanno il gusto del rischio, sono intraprendenti, amano l’avventura. Ognuno cerca di dare senso e valore alla sua esistenza come può, in base a ciò che ha capito della vita e alle scelte che ha compiuto.
Secondo Gesù, ciò che dà sapore alla vita è vivere nello spirito delle beatitudini, che sono il suo ritratto. Il sapore della vita sta nell’aver fatto di Gesù il punto di riferimento della propria esistenza, e nel rinnovare ogni giorno il desiderio di vivere in lui e come lui. E’ un sapore caldo, come quello che sperimenta chi ha qualcuno per cui vivere e sa di avere chi si prende cura di lui. L’essere consapevoli di essere persone amate da Dio e che la nostra vita per lui è importante, dà alle proprie giornate e a tutto ciò che si fa, una tranquillità e un senso di pienezza straordinari. Il poter rientrare in se stessi e sperimentare che dentro di noi non vi è un vuoto desolato, ma che la nostra interiorità è abitata dallo Spirito Santo, fa
sperimentare che ogni nostro impegno, ogni affetto, ogni esperienza, non sono vissuti in solitudine, ma sotto lo sguardo di Dio. Le persone che hanno trovato il modo di vivere in pienezza la loro esistenza, si riconoscono: sono contente, fanno respirare un senso di leggerezza, di intensità, di realizzazione. La loro gioia fa vedere ciò che esse vivono: in questo modo possono essere luce per gli altri, che vedono in loro dei punti di riferimento, persone che possono contribuire a dare senso e speranza al mondo.
Il sapore della vita non sta dunque in un’idea, o in qualche cosa che si fa per gli altri, per la comunità cristiana, per la società. Il sale sono le persone; rivolto ai suoi discepoli, Gesù dice: “Voi siete il sale…”. Sono quelli che vivono come Gesù, quelli che hanno fatto proprio lo spirito delle beatitudini, quelli che credono che quel mondo, apparentemente capovolto – quello in cui sono felici quelli che sono poveri, perché la loro ricchezza è il Signore; quelli che credono che il male si vince con il bene; quelli che sanno piangere per il dolore dei loro fratelli e sorelle…- quel mondo è quello nel quale e per il quale vale la pena di vivere.
Sono sale quei discepoli e quelle comunità che, con umiltà, hanno l’audacia di vivere in modo alternativo a quello corrente delle mode, delle abitudini, del consumismo imperante; che credono che, la vera sapienza, è quella della croce e che, in un tempo di paure e “passioni tristi”, sanno vivere con fiducia e guardare con speranza al futuro.
Sono sale quei cristiani e quelle comunità che resistono alla dissoluzione
dell’umano di cui molti sono artefici e vittime, continuando a credere e a
testimoniare onestà, solidarietà, impegno per gli altri. Responsabilità.
E’ sale un discepolo, una comunità che non rinuncia a tessere quotidiane trame di relazioni buone, a costruire fraternità nel dialogo, nella pazienza, nel perdono, nel riconoscimento a oltranza della dignità di ogni persona.
Sono sale quei cristiani che sanno stare con gli altri, sanno unire le loro forze a quelle degli altri, senza avere la presunzione di pensare che solo la propria visione sia quella risolutiva.
Sono sale quei discepoli che, davanti al disorientamento dei giovani, alla
corruzione che minaccia molti ambienti, alla crisi delle istituzioni….non perdono tempo a dire di chi è la colpa, ma si rimboccano le maniche, sentono che la questione riguarda anche loro, perché riguarda la casa comune e si chiedono come fare la propria parte.
Questi cristiani possono dare sapore al mondo perché nel mondo sono immersi.
Come Gesù stanno in mezzo alla gente…..Confusi tra persone come loro, sanno che non saranno le loro parole a dire la bellezza della vita, ma il loro modo di essere……
Tuttavia la loro testimonianza è anche fragile. Segnati dal peccato, essi sono tentati di percorrere strade deiverse da quelle indicate da Gesù: quella del potere, dell’immagine, del successo, della ricerca di se stessi, della chiusura nei propri interessi… Allora la loro vita diventa come quella di tutti gli altri, perché la loro fede ha perso la sua originalità e la sua forza.
Questi cristiani non hanno più niente da dare al mondo, perché hanno perso sapore.
Magari qualcuno di loro potrebbe anche dire: “Ma come! Mi sto dando da fare per la parrocchia, faccio l’animatore, sono nel Consiglio Pastorale,..”. Ma non basta!
Non è questo ciò che trasforma il mondo! La fede non ha la sua originalità e la sua forza trasformante nel darsi da fare dei cristiani per “le cose di Chiesa”, ma nel loro restare uniti al mistero dell’amore del Signore, nel partecipare alla sua passione per l’umanità; a questo il cristiano attinge, cercando di restare radicato nel Signore, in comunione con lui. Solo guardando a lui e lasciando che il suo amore trasformi la nostra umanità, possiamo fare vedere la forza di umanizzazione che dà sapore al
mondo.


Nuove voci per il coro parrocchiale


Il coro parrocchiale ha, come obiettivo, quello di aiutare la comunità a pregare con più gioia e intensità e a fare esperienza di comunione.
Il nostro coro è formato da alcune persone, di diverse età che, generosamente, si mettono a servizio per animare con il canto, principalmente la S. Messa della domenica, alle ore 10,30, e alcune celebrazioni particolari, in occasione di grandi festività. Per farne parte non è necessario conoscere la musica, è sufficiente provare con gli altri per
trovare l’intonazione giusta.

Le prove si svolgono il giovedì sera alle ore 21,00, in parrocchia.
Il coro è aperto a tutti: papà, mamme, bambini, ragazzi, giovani e non più giovani.


Se hai tempo e voglia, prova anche tu a partecipare al nostro coro. Abbiamo bisogno anche di te. Non aspettare e chiedi informazioni in parrocchia.