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20 Dicembre 2019

Quarta Domenica di Avvento – Domenica 22 Dicembre 2019

Dal Vangelo secondo Matteo 1,18-24

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere
insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe, suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti, il bambino che è generato in lei, viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli, infatti, salverà il suo popolo dai suoi peccati”.
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele”, che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe frce come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con
sé la sua sposa.


Natale: le sorprese che piacciono a Dio da un’ Udienza di Papa Francesco

Tra alcuni giorni sarà Natale. Gli alberi, gli addobbi e le luci, ovunque, ricordano che anche quest’anno sarà festa. La macchina pubblicitaria invita a scambiarsi
regali sempre nuovi per farsi sorprese. Ma mi domando: è questa la festa che piace a Dio? Quale Natale vorrebbe Lui, quali regali, quali sorprese?
Guardiamo al primo Natale della storia. Quel primo Natale fu pieno di sorprese. Si comincia con Maria, che era promessa sposa di Giuseppe: arriva l’angelo e le cambia la vita. Da vergine sarà madre. Si prosegue con Giuseppe, chiamato ad
essere padre di un figlio, senza generarlo. Un figlio che, colpo di scena, arriva nel momento meno indicato, cioè quando Maria e Giuseppe erano sposi promessi e, secondo la Legge, non potevano abitare insieme. Di fronte allo scandalo, il buon senso del tempo invitava Giuseppe a ripudiare Maria e salvare il suo buon nome, ma lui, che pur ne aveva diritto, sorprende; per non danneggiare Maria pensa di congedarla in segreto, a costo di perdere la reputazione. Poi un’altra sorpresa: Dio, in sogno, gli cambia i piani e gli chiede di prendere con sé Maria. Nato Gesù, quando aveva i suoi progetti per la famiglia, ancora in sogno, gli viene detto di alzarsi e andare in Egitto. Insomma, il Natale porta cambi di vita inaspettati. E se noi vogliamo vivere il Natale, dobbiamo aprire il cuore ed essere disposti alle sorprese, cioè ad un cambio di vita inaspettato.
Ma è nella notte di Natale che arriva la sorpresa più grande: l’Altissimo è un piccolo bambino. La Parola divina è un infante, che letteralmente significa “incapace di parlare”. E la parola divina divenne “incapace di parlare”. Ad accogliere il Salvatore non ci sono le autorità del tempo o del posto o gli ambasciatori: no, sono dei semplici pastori che, sorpresi dagli angeli mentre lavoravano di notte, accorrono senza indugio. Chi se lo sarebbe aspettato?
Natale è celebrare l’inedito di Dio, o meglio, è celebrare un Dio inedito, che ribalta le nostre logiche e le nostre attese.
Fare Natale, allora, è accogliere in terra le sorprese del Cielo. Non si può vivere “terra terra”, quando il Cielo ha portato le sue novità nel mondo. Natale inaugura un’epoca nuova, dove la vita non si programma, ma si dona; dove non si vive più per sé, in base ai propri gusti, ma per Dio, e con Dio perché da Natale, Dio è il Diocon-noi, che vive con noi, che cammina con noi.
Vivere il Natale è lasciarsi scuotere dalla sorprendente novità. Il Natale di Gesù non offre rassicuranti tepori da caminetto, ma il brivido divino che scuote la storia.
Natale è la rivincita dell’umiltà sull’arroganza, della semplicità sull’abbondanza, del silenzio sul baccano, della preghiera sul “mio tempo”, di Dio sul mio io.
Fare Natale è fare come Gesù, venuto per noi bisognosi, e scendere verso chi ha bisogno di noi. E’ fare come Maria: fidarsi, docili a Dio, anche senza capire cosa Egli farà.
Fare Natale è fare come Giuseppe: alzarsi per realizzare ciò che Dio vuole, anche se non è secondo i nostri piani. San Giuseppe è sorprendente: nel Vangelo non parla mai: non c’è una parola, di Giuseppe, nel Vangelo; e il Signore gli parla nel silenzio, gli parla proprio nel sonno. Natale è preferire la voce silenziosa di Dio ai frastuoni del consumismo. Se sapremo stare in silenzio davanti al presepe, Natale sarà anche per noi una sorpresa, non una cosa già vista. Stare in silenzio davanti al presepe: questo è l’invito per Natale. Prenditi un po’ di tempo, vai davanti al presepe e stai in silenzio. E sentirai, vedrai la sorpresa.
Purtroppo, però, si può sbagliare festa, e preferire alle novità del Cielo, le solite cose della terra. Se Natale rimane solo una bella festa tradizionale, dove al centro ci siamo noi e non Lui, sarà un’occasione persa. Non mondanizziamo il Natale. Non mettiamo da parte il Festeggiato, come allora, quando “venne fra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” ( Gv 1,11). Nel Vangelo di Luca, il Signore ci ha messo in guardia, chiedendo di non appesantirci in “dissipazioni” e “affanni della vita”. In questi giorni si corre, forse come mai durante l’anno. Ma così si fa l’opposto di quello che Gesù vuole. Diamo la colpa alle tante cose che riempiono le giornate, al mondo che va veloce. Eppure Gesù non ha incolpato il mondo, ha chiesto a noi di non farci trascinare, di vegliare in ogni momento, pregando.Ecco, sarà Natale se, come Giuseppe, daremo spazio al silenzio; se, come Maria, diremo “eccomi” a Dio; se, come Gesù, saremo vicini a chi è solo; se, come i pastori, usciremo dai nostri recinti per stare con Gesù. Sarà Natale se troveremo la luce nella povera grotta di Betlemme. Non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo, se ci riempiremo di regali, pranzi e cene ma non aiuteremo almeno un povero, che assomiglia a Dio, perché a Natale Dio è venuto povero.
Vi auguro buon Natale, un Natale ricco delle sorprese di Gesù. Potranno sembrare sorprese scomode, ma sono i gusti di Dio. Se li sposeremo, faremo a noi stessi una splendida sorpresa. Ognuno di noi ha, nascosta nel cuore, la capacità di
sorprendersi. Lasciamoci sorprendere da Gesù, in questo Natale.


A tutta la Comunità di Croce Bianca
Gesù che nasce ,vi doni luce, amore e speranza.
BUON NATALE
Il parroco don Germano – don Luciano e il Consiglio Pastorale Parrocchiale


Sabato 28 e domenica 29 dicembre,


la comunità è invitata ad un gesto di solidarietà verso i detenuti, donando dei prodotti per l’igiene intima che verranno raccolti prima delle messe


CONFESSIONI PER NATALE:
martedì 24 Dicembre – ore 9,00 -12,00 e 15,00 – 19,00